2013 / 2014


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I.W. Club Trieste PHF - Conferenza della dott.ssa Isabella Massa dal titolo: 'Femminicidio, problema senza soluzione?'

La Presidente Internazionale Gabriella Adami e il Governing Body Meeting dell’ottobre 2013 hanno dichiarato l’8 marzo “The International Inner Wheel Day against violence to women” e il nostro Club, nell’impossibilità di far coincidere la “Festa della donna” con tale giornata, ha deciso di “spostarla” di due giorni, dedicando la conferenza di marzo proprio allo scottante e, purtroppo, attualissimo tema della violenza sulle donne. Dopo l’Assemblea, indetta dalla Presidente Gianna Bonifacio al fine di aggiornare e deliberare sulle prossime attività, abbiamo accolto con piacere la dott.ssa Isabella Massa, attualmente Colonnello e Primo Dirigente della Polizia di Stato a Trieste, con un curriculum importante e ricco di riconoscimenti (tra gli altri Medaglia d’oro al merito di servizio) a dimostrazione di una attività intensa svolta con passione e notevole spirito di servizio. La nostra applaudita ospite, con grande empatia, ci ha guidato attraverso una serie di riflessioni sull’inquietante fenomeno del “femminicidio” che, giorno dopo giorno, in questi ultimi anni, sta monopolizzando l’interesse dei “media”, costringendo anche la politica italiana ad occuparsene. Femminicidio non è “solo l’omicidio di una donna - ci ha detto la dott.ssa Massa - . È molto di più e di peggio. È il sipario che cala al termine di molti atti di una tragedia, in cui il copione è intriso di violenze ed angherie di ogni genere, fisiche e psicologiche da parte di un uomo. Dove l’uomo non è un maschio qualsiasi, ma uno legato affettivamente alla sua vittima, quindi ancora più spregevole di uno sconosciuto.” Un freno decisivo a tanta violenza, non può essere rappresentato da una legge penale perché non è la prospettiva di una punizione che può scoraggiare un maschio violento. Dunque il femminicidio è un problema senza soluzione? Per il momento sì, ma bisogna essere ottimisti perché l’evoluzione culturale e sociale deve trovare, in un prossimo futuro, nella famiglia e nell’educazione scolastica le risposte necessarie al suo superamento. La nostra città, invece, è “un’isola felice, dove, per cultura si denuncia tutto, e le denunce sono proprio poche …” Meno male!