2012 / 2013


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IW Arzignano PHF - Visita alla Città Sociale di Valdagno

Poco prima di giungere a destinazione la memoria ci riporta all’Ottocento quando, percorrendo questa stessa via, illustri personaggi come i reali di Casa Savoia o il Maestro Verdi salivano a “Passare le Acque“ a Recoaro Terme. Noi ci fermiamo prima, per la visita guidata alla Città Sociale di Valdagno, un centro urbano avveniristico voluto negli anni trenta del secolo scorso da Gaetano Marzotto e realizzato dall’architetto Bonfanti. Si comprende perché gli storici dell’industrializzazione italiana abbiano focalizzato la loro attenzione su una sperimentazione tanto all’avanguardia, data la molteplicità di funzioni previste dal progetto. Come ben ricostruisce il plastico realizzato in ricordo del centenario della nascita del suo Fondatore qui sono sorti edifici che hanno disegnato il volto di una comunità: case per le maestranze – operai e dirigenti, strutture sportive – inclusi piscina e galoppatoio, ricreative, scuole dalle primarie alle superiori, il teatro, l’ospedale, la casa di riposo. Ma l’abilità imprenditoriale della dinastia Marzotto si è sempre saldata con la cultura e con l’amore per la musica, a partire da Vittorio Emanuele a cui si deve la nascita nel 1883 dell’omonimo complesso musicale bandistico a cui più tardi si aggiunge un coro, così che corpo musicale e scuola corale crebbero d’importanza e più volte si esibirono anche in Piazza dei Signori, a Vicenza, con un repertorio che spaziava da celebri arie liriche a struggenti canti della montagna come Stelutis alpinis. Del celebre teatro Impero, ribattezzato più tardi Rivoli, non resta che il ricordo dei suoi fasti passati, dato che ha chiuso definitivamente i battenti nel 1981. Ma sin dalla sua apertura, risalente al 1937, lì si tennero non solo rappresentazioni artistiche ma anche manifestazioni importanti legate alle fasi storiche italiane, dagli anni del fascismo a quelli del dopoguerra. Salutiamo Valdagno visitando infine il parco La Favorita che avrebbe dovuto circondare la villa padronale Marzotto, mai costruita, e la chiesa di S. Gaetano che conserva l’organo del 1700 donato da una dinastia industriale che ha voluto far crescere intorno agli stabilimenti tessili e lanieri un progetto urbano e civile all’insegna di un’esistenza laboriosa attenta alla qualità della vita. Ma prima di ripartire abbiamo trascorso in serata alcune ore a casa di Maria Dall’Ara, una nostra socia che ci ha offerto un ricco rinfresco, gustato in allegria da noi innerine e dagli amici rotariani. Ancora grazie a Maria per la squisita ospitalità.