2011 / 2012


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IW Verona - Visita guidata sul Monte Baldo, il giardino d’Europa

Una giornata di vera vacanza per il nostro club! Partenza alle 9 da Verona con il pulmino noleggiato per noi. Siamo un bel gruppo: 23 in tutto, molte socie hanno convinto i mariti a seguirle… A Malcesine ci attendono la nostra socia Luisa Benedetti, organizzatrice della gita insieme alla Presidente, altre amiche dei club di Peschiera e Trento e la nostra guida, il prof. Daniele Zanini, docente di scienze e appassionato botanico (ha pubblicato di recente un libro “Le piante di Francesco Calzolari” , farmacista veronese del 1500, scopritore della flora del Monte Baldo). La salita in funivia è emozionante, nel secondo tratto la cabina ruota su sé stessa, offrendo una visione a 360° e la sensazione di volare; la giornata è splendida e riusciamo a vedere benissimo il lago e le montagne che lo circondano, con i paesi costieri. Una meraviglia! Arriviamo a 1760 m, l’aria è frizzante, pulita, i colori brillanti. Cominciamo la nostra camminata accompagnati dal prof. Zanini, che ci spiega gli aspetti geologici e floristici della zona, mostrandoci le varie specie di fiori e insetti. Il Monte Baldo, conosciuto come Hortus Italiae fin dal Cinquecento, è stato studiato in primis dai semplicisti veronesi Calzolari e Pona, anche se solo quest’ultimo arrivò in territorio Trentino. La sua ricchezza floristica è stata associata all’isolamento geografico e alla posizione di cerniera assunti durante le glaciazioni, funzionando come corridoio e area di rifugio per molte specie appartenenti ad aree floristiche distinte. Tra le prime piante segnalate per questa zona spiccano le specie endemiche o subendemiche, cioè esclusive di un territorio ben delimitato, come Anthyllis vulneraria baldensis, Potentilla crantzii var. baldensis, Knautia baldensis ed altre più comuni come Aster alpinus. Sulle rocce spiccano, invece, Paederota bonarota, Physoplexis comosa, Silene saxifraga o sassifragia di Calzolari e Athamanta cretensis, tutte piante scoperte nel Rinascimento dagli speziali veronesi. Sotto il profilo geologico, il Monte Baldo è costituito da rocce in prevalenza calcaree e dolomitiche disposte in strati inclinati verso Ovest, formatesi nel mare dell'Era Secondaria e Terziaria, circa 180-100 milioni d’anni fa e poi sollevatesi in un periodo compreso tra 40 e 15 milioni d’anni fa. In seguito, l'erosione operata dall'acqua, dal ghiaccio e dal vento, ha modellato le cime, smussandole e dando loro l'aspetto attuale. Il processo d’erosione delle rocce è ancora in atto, soprattutto verso i 2000 metri d’altezza, ed è dovuto all’azione congiunta del gelo e del disgelo. Il Monte Baldo è quindi una montagna “giovane”, non completamente assestata, come mostrano i frequenti terremoti cui va soggetto: tuttavia, non è dimostrato che esso sia stato un vulcano, come indicherebbe una diffusa tradizione. In ogni caso, sono considerati zone sismiche del Monte Baldo i territori dei comuni di Brenzone, San Zeno di Montagna e Torri del Benaco.