2011 / 2012


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IW Verona - Le Nazioni Unite in mondo. ''Kosovo. Luci e ombre del governo del mondo''

A casa della Presidente Paola De Battisti, che con la consueta disponibilità ci ha accolte nella sua bella casa, la socia Ornella Benardelli ci ha raccontato la sua esperienza come Relazioni Esterne prima e Responsabile per lo Sviluppo Economico poi della regione di Mitrovica nel Kosovo amministrato da UNMIK, la Missione ad Interim delle Nazioni Unite. Entata nelle Nazioni Unite dopo una carriera professionale all’uscita di casa della figlia ormai maggiorenne, Ornella parte per la missione ONU nel Kosovo con un contratto di 6 mesi. Rimarra’ nei Balcani 7 anni. La provincia, che prende il nome dalla località vicino a Pristina, Kosovo Polje (“La piana dei merli”), teatro della storica dei serbi contro gli ottomani nel 1389, confina con Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia. Si estende quanto l’ Abruzzo, e la popolazione è a maggioranza albanese. I serbi sono la minoranza principale, assieme ad altre etnie come i Rom, i Gorani, e altre minori. Si parla albanese, serbo, rom, gorani, mentre la lingua della comunita’ internazionale e’ l’inglese. La religione più diffusa è l’islamica di rito sunnita, segue l’ortodossa, con piccole presenze di villaggi cattolici. Ornella ci ha fatto notare il ruolo unico della missione ONU in Kosovo, dato che per la prima volta le Nazioni Unite hanno governato un paese, sostituendosi del tutto a un governo mancante e non piu’accettato dalla popolazione. La popolazione albanese locale, sottolinea Ornella, é giovane e volenterosa. Molti sono stati emigranti e parlano inglese o altre lingue. Il paese è povero, arretrato, ancora lacerato da conflitti etnici. I problemi di diritti di proprieta’ e della mancanza di documenti personali e di circolazione sono gravi e impediscono un normale svolgimento della vita di tutti i giorni, come anche la frequente mancanza di luce elettrica e di acqua corrente. La malavita é presente, e vi sono prove di commerci illeciti. Nella popolazione locale specie rurale é ancora diffusa l’osservanza del Kanun (simile al codice barbaricino sardo) l’uso della faida tra famiglie e l’osservanza dell’illibatezza per le spose. In complesso, la popolazione é disponibile e amichevole. L’economia si basa sul piccolo commercio, prodotti artigianali, e un’agricoltura di sopravvivenza. L’importante distretto minerario di Trepca, un tempo la ricchezza del Kosovo, é ora chiuso e causa di un pericoloso inquinamento di metalli pesanti. La moneta è l’ euro. La tecnologia é avanzata, con ampio uso di antenne paraboliche, internet a banda larga e telefoni cellulari. Le infrastrutture per il turismo sono poche ma in crescita, vi sono ricchezze naturali e splendidi Monasteri serbo–ortodossi (il Kosovo é stata la culla dell’impero ortodosso serbo medievale) come il Patriarcato di Pec, di Sopocani e di Gracanica. Aneddoti, usanze locali, e considerazioni sul futuro del Kosovo hanno completato il quadro. Dalle numerose domande delle socie presenti e il materiale distribuito abbiamo capito quante cose ancora rimanevano da dire....