IW Peschiera e del Garda Veronese - Viaggio a Bruxelles
Come programmato, il 28-29-30 aprile-1 maggio ci siamo recate in buon numero a Bruxelles. Un viaggio ben organizzato dalla nostra socia Flaviana Pelizzon, che per diversi anni ha vissuto in Belgio. Ci affidiamo alla nostra socia Enrica per le impressioni di viaggio. “Siamo in viaggio per raggiungere Bruxelles. E’ notte. Guardando dai finestrini dell’aereo si vede qualche stella far capolino tra le nuvole cariche di pioggia. La mattina, alzandoci, guardando dal 14° piano dell’Hilton, vediamo il panorama della città, che, seppur bagnato dalla pioggia battente che sta cadendo, è veramente affascinante. Tanti grattacieli sembrano volere bucare le nuvole e una selva di campanili che sembrano volerli sfidare. Ci incuriosisce molto la visita al Palazzo del Parlamento Europeo. Una costruzione mastodontica dove ci accoglie un funzionario che ci illustra che cosa si discute in aula. Ci porta pure a vedere il salone in cui si riuniscono i parlamentari. La costruzione è tutta fatta in grande, tutto megalitico. Restiamo in religioso silenzio anche se l’aula è vuota. Poi siamo stati ricevuti nella sede della Regione Veneto, dove l’On. Curtopassi ci fa gli onori di casa ed alcuni funzionari ci informano sugli argomenti riguardanti la nostra regione, che vengono o verranno nel tempo trattati in aula. Un rinfresco pone fine alla nostra visita. Nel pomeriggio, in giro per la città con un simpatico accompagnatore, andiamo per monumenti. La sua memoria è di Alto Medioevo. Dove sta il bello in questa città? C’è la scenograficità sorprendente, che dà sorprese com’è dei terreni irregolari, delle città che si arrampicano o vengono giù dalle colline: non di piatta pianura e la salita moltiplica le prospettive. Ondulata, mossa, irregolare, su e giù per salite e scalinate. Ecco, questa è Bruxelles! Il Municipio, gotico quattrocentesco con una torre di cento metri, la maison du Roi rifatta nel secolo scorso, peraltro mai abitata da alcun re, le case per lo più barocche, delle corporazioni, graziosissime con i caratteristici tetti aguzzi. E chiese, tante chiese, quasi tutte in stile barocco. E’ una città che prima che nei suoi monumenti, deve essere considerata e vissuta nella sua fisiologicità, come una creatura che ha gli stessi bisogni e gli stessi comportamenti dei suoi abitanti. Perciò la si può conoscere solo camminando a piedi, che è un modo di …palparla. Solo camminando si possono conoscere le cose, quelle che si vedono, quelle che si sanno, quelle che si inventano, quelle che si sanno immaginare. Andiamo a Bruges. E’ una bella occasione per ammirare il simbolo di Bruxelles, L’Athomium, che finora abbiamo visto solo su libri e pubblicazioni varie. Strada facendo passiamo accanto a Waterloo. Come non ricordare la famosa cruenta battaglia in cui i morti non si riuscì mai a numerare, o il generale Wellington che contribuì a chiudere l’effimero impero di Napoleone? Il Beguinage è un luogo tipico di questa città, ancora caratterizzato da un’atmosfera di silenzio e di raccoglimento turbato appena dalla presenza estranea dei turisti. La maggior parte delle Beguines che vi soggiornavano, erano signore dell’alta società e si dedicavano non solo alla manifattura di pizzi e dentelles varie, peraltro pregiatissimi, ma anche alle opere di carità e di assistenza a malati e moribondi. Una piccola tappa sul mare del Nord a Knokke, in un pomeriggio molto freddo, una spiaggia livida, il cielo bianco, il vento, un gabbiano e termina il nostro viaggio”.