IW Trieste PHF - L'Invidia
“L’invidia nasce con l’uomo: è sempre stata condannata dalla società dal punto di vista morale come un vizio e considerata dalla religione cristiana come uno dei sette peccati capitali. Può avere radici profonde nella personalità del soggetto; può essere stata causata da carenza d’affetto, già nel passato, da un’eccessiva competitività, da un’ambizione mortificata, da desideri frustrati. L’invidioso ha generalmente il vizio di svalutare in qualche modo le persone che ritiene migliori di sé e talora non si limita al solo pensiero, ma cerca in qualche modo di nuocergli. Questo stato psicologico viene vieppiù esacerbato dalla consapevolezza che la persona odiata non manifesta alcun sentimento negativo nei suoi confronti; ma ciò non migliora l’ostilità che l’invidioso prova, anzi, quasi non ammette di esserlo. Sarebbe come denunciare la propria pochezza e meschinità. François de La Rochefoucauld scriveva nelle sue “Massime”: “il segno più sicuro che si è con grandi qualità è l’essere nati senza invidia”. Fulvia Costantinides continua la sua conferenza citando filosofi, sociologi, psichiatri, poeti, che si sono interessati all’invidia e ci hanno lasciato interessanti aforismi. Ci parla della saggezza degli antichi citando, fra gli altri, Ovidio, Dante, Boccaccio. Goethe, Metastasio, Schopenhauer fino a Moravia, Gervaso e Alberini. Conclude con alcuni divertenti proverbi, frutto della saggezza popolare.