2008 / 2009


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IW Trieste PHF - Musica e medicina

“Giuseppe Verdi visse 88 anni, ma fu un’eccezione. Basti ricordare Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, che se ne andarono l’ uno a 34 e l’altro a 51 anni. Gioachino Rossini, invece, il quarto grande dell’opera italiana, dietro la facciata dell’uomo brillante e arguto, autentico monarca della vita artistica e mondana di Parigi, nascondeva un lato oscuro di depressione e ipocondria (retaggio di sensi di colpa per un malattia venerea contratta in gioventù ?). Potrebbe essere questa la vera spiegazione del motivo per cui a 38 anni, al massimo della gloria, dopo aver ultimato il “Guglielmo Tell”, Rossini chiuse definitivamente con l’opera e per quasi quaranta anni non fece praticamente più nulla (“il grande silenzio”), se non poche composizioni a sfondo religioso come la Petite Messe e lo Stabat Mater. Niccolò Paganini, il grande virtuoso genovese, aveva davvero un “segreto”, come si favoleggiava su di lui, (parlando addirittura di un patto col diavolo) che spiegasse il suo straordinario virtuosismo manuale? …..” ….e poi Mozart, Beethoven,Gershwin e Puccini. E’ solo l’inizio della interessantissima conferenza che il dott. Roberto Magris, medico cardiologo presso l’Ospedale di Monfalcone e grande appassionato di musica lirica e di storia della musica ha tenuto per le socie dell’Inner Wheel di Trieste, citando le problematiche che resero la vita difficile a sommi artisti che hanno lasciato il loro segno nella storia dell’uomo e meritano l’ammirazione di tutto il mondo. E ciò nonostante hanno raggiunto qualcosa che a pochissimi è concesso: sono arrivati alla soglia dell’immortalità.