Storia


Il club Qarinis potrà suonare la sua campana

Sabato 18 settembre 2021, durante i lavori della prima Assemblea del Distretto Inner Wheel 211, dopo il sempre emozionante ascolto degli inni e l’onore alle bandiere, la Chiarman all’espansione Mara Romeo ha presentato il nuovo Club alla Governatrice Laura Assennato Leto. In piedi è stata posta la firma sulla Charter da parte delle autorità innerine e la charter è stata consegnata, prezioso riconoscimento, alla neo presidente del club Maria Frisella.
Alla Presidente ed alle socie del neonato club sono stati indirizzati gli interventi augurali della presidente internazionale Ebe Martines, della presidente nazionale Ettorina Ottaviani Grignani, della Governatrice. Tali messaggi sono stati riferiti alle socie del club, donne attive e professionalmente impegnate, che hanno deciso di farsi portavoce delle finalità dell’Inner, consapevoli delle tante urgenze che la società attuale pone.
È sempre un momento particolarmente intenso non solo perché cresce la presenza dell’Inner nei territori, e dunque la prossimità con le persone, ma anche perché crescere significa aumentare la forza-unione delle donne in un mondo che possa così diventare più forte.
Il club è denominato Qarinis quale riferimento storico augurale che riconduce a sviluppo e crescita sempre possibili se c’è la forza di chi vuole rialzarsi e sa interagire. Dopo le incursioni saracene subite tra l'VIII ed il IX secolo d.C., il paese che era prima denominato Iccara venne conquistato dagli Arabi che avevano occupato la Sicilia Occidentale. Si legge nel registro della Maramma della parrocchia Matrice di Carini, che nell'anno 909 l'emiro Mulei Almoad concesse ai carinesi di ricostruire il loro paese là dove oggi esso sorge, col nome di Qarinis.
In tale periodo fiorirono cultura ed economia del territorio, legate anche alle coltivazioni di cannamela e datteri. Nel Libro di Ruggero del 1150, il geografo Idrisi, la descrive: “Qarinis, terra graziosa e bella ... dominata da una fortezza di recente costruzione...” quella stessa fortezza che, affidata nel 1075 ai nobili Bonello dai Normanni, passò dal 1397 ai Principi La Grua Talamanca.
Dalla collina di 162 metri s.l.m. quella fortezza continua a guardare la piana e le sue modificazioni.