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“Tra autobiografia e memoria. La realtà di Pieve Santo Stefano, la città dei Diari.”

Pieve Santo Stefano è un piccolo paese di 3000 abitanti a 50 km da Arezzo in Val Tiberina. E’ situato tra Marche, Umbria e Toscana. E’ stato distrutto dalla guerra. E’ rimasto integro il palazzo comunale medioevale. Pieve è nota per aver dato i natali a Fanfani. Saverio Tutino, giornalista deceduto nel 2011. Nel 1984 ebbe l’idea di incentivare le persone a dare testimonianza e a raccogliere diari. Mise pertanto un annuncio sul giornale locale (Tirreno) con cui chiedeva dei diari scritti da persone. Riuscì a raccogliere circa 9000 diari e creò un premio dei diari. Questa iniziativa di premiare i diari va avanti quindi da diversi anni. Tra i diari citati da Prof.ssa D’ina c’è quello di Clelia Marchi che scrisse il suo diario su un “lenzuolo matrimoniale”. Una sera Clelia infatti si sentiva particolarmente sola e scrisse della sua vita su un grande lenzuolo con un pennarello. Il suo racconto inizia con “Cara gente che mi leggete…” Ci sono anche i diari di guerra. Alcuni di essi scritti con la matita su fogli piccoli. La Commissione di lettura seleziona una decina di testi che vengono poi valutati dalla giuria per l’assegnazione del premio. Il premio Pieve viene assegnato nel mese di Settembre. Questi diari hanno una componente di verità. Le persone nei diari riescono ad esprimere la propria sofferenza nonostante gli scarsi mezzi linguistici. I diari di attualità oggi sono quelli dei migranti, con concorso a parte. Nel 1998 Tutino ha pensato di dare spazio a chi volesse imparare a scrivere un diario. Ad Anghiari è stata fondata un’università dove imparare a scrivere si sé. Nel 2001 Nanni Moretti ha girato dei cortometraggi traendo spunto da questi diari.