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I Giovani e la Pandemia

“I Giovani e la Pandemia” è il webinar online organizzato dal Parma Est con la partecipazione delle dott.Gaggiotti e Violante psicologhe e psicoterapeute con esperienze nel disagio giovanile, intervistate dalla giornalista Tiezzi della Gazzetta di Parma. Si è chiusa la fase di emergenza ma nelle fasce più deboli, come è quella degli adolescenti, paura e incertezza hanno causato danni i cui effetti dureranno a lungo. Sono state diverse le fasi del Covid e anche le strategie di comportamento. All'inizio durante il lockdown più rigoroso, ha pesato la limitazione dei contatti fisici, la paura di morire per il contagio ma anche il timore di esserne portatori. L'adolescente che in questi due anni ha visto la veloce trasformazione del suo corpo, e questo talvolta è vissuto come un tradimento, non ha potuto portare il suo corpo in crescita a confronto con gli altri, non ha quasi avuto contatti con i suoi simili, nella scuola, nell'attività sportiva, nel tempo libero passato insieme e per un ragazzo è essenziale riconoscere il suo ruolo fisico, il suo ruolo sociale. Ha perso il suo equilibrio spazio/tempo, un tempo lungo e dilatato e uno spazio stretto pieno di limitazioni. La famiglia, come cupola protettiva, non sempre lo è e non per tutti. Si arriva a reazioni estreme come l'introversione, il non voler più uscire, il rifugiarsi davanti allo schermo di un computer, il dormire ore e ore anche di giorno e all'estroversione, all'esplosione della rabbia, alle baby gang. E ora la guerra. La società doveva andare verso una evoluzione ecologista, i ragazzi si erano spesi tanto nelle piazze e ora si va verso il riarmo. Sono molteplici i segni del disagio, già esistenti certo, ma estremizzati dalla pandemia. Aumenta la violenza, la droga, l'alcol, aumentano attacchi di panico, autolesionismo, disturbi dell'alimentazione, depressione. La psicologia di comunità, i centri di prossimità, la cultura della fratellanza potranno essere cure per riportare i giovani a sognare?