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Chiesa di Santa Maria della Vittoria - L’ESTASI DI SANTA TERESA D'AVILA

Il 16 gennaio, abbiamo visitato la chiesa di S. Maria della Vittoria per ammirare una delle più famose opere di Gianlorenzo Bernini: il gruppo scultoreo che, nella cappella Cornaro, rappresenta Santa Teresa che, in estasi, sta per ricevere nel cuore una freccia infuocata tenuta tra le mani da un angelo. Quella freccia è segno e causa della transverberazione, la ferita d’amore che unisce a Dio. Il marmo bianco delle due figure risalta sui raggi dorati dello sfondo e sui marmi policromi del grande altare. La stessa Teresa che, nata nel 1515, fu proclamata santa nel 1622, a quarant’anni dalla morte, da papa Gregorio XV e riconosciuta dottore della Chiesa nel 1970, da papa Paolo VI, racconta l’esperienza estatica nella propria autobiografia, dalla quale Bernini trasse ispirazione. La cappella Cornaro è una sorta di sintesi della spettacolarità e della teatralità del Seicento barocco, durante il quale Bernini, architetto, scultore, uomo di teatro fu, a Roma, uno dei protagonisti. La cappella, alla quale lavorarono con lui artisti della sua bottega, gli fu commissionata dal cardinale Federico Cornaro che voleva una sorta di monumento celebrativo per la propria famiglia. E sono proprio componenti della famiglia Cornaro quelli che lo scultore rappresentò come spettatori che, da due palchetti ai lati del grande tabernacolo marmoreo ‘racchiude’ la scena dell’estasi, guardano quest’ultima come se fossero in un teatro. Bernini, che era dotato di una grandissima abilità nel lavorare il marmo, ha piegato quest’ultimo in ricchissimi panneggi nell’abito che copre il corpo della santa, abbandonata all’indietro e con gli occhi chiusi, pronta a ricevere il dardo infuocato. I corpi sono come sospesi su grandi nuvole, scolpite e dipinte. Nelle cornici, bianchi angeli musicanti accentuano la celestialità della scena.