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Visita al Museo Hendrik C. Andersen Roma

Il Museo Hendrik C. Andersen, a qualche centinaio di metri da Piazza del Popolo, è una delle sorprese che Roma riserva ai visitatori. Andersen, scultore norvegese, scelse di vivere a Roma, con i familiari, e dal 1925 abitò qui, a Villa Helene, dal nome della madre, un’elegante costruzione neorinascimentale da lui stesso progettata. L’abbiamo visitata nella mattinata del 30 novembre 2022. Concepita come casa-atelier, la villa ospita nei due saloni del pianoterra, un tempo atelier e galleria per l’esposizione delle opere terminate, l’intera produzione dello scultore: prevalentemente opere grandi e grandiose in gesso bianco di fronte alle quali il visitatore rimane attonito e perplesso. Per capirne il senso e il valore occorre ricondurle all’idea, diciamo pure all’utopia, che animò Andersen, un progetto che unisce estetica, filantropia, volontà di fare dell’arte un mezzo di rigenerazione e di liberazione. Il punto di partenza, una colossale Fontana della vita, divenne il World Centre of Communication, una città-mondo ornata da quelle statue dal valore simbolico: amore, maternità, intelletto vittorioso sulla forza bruta, vigore fisico. Ospitale e propulsiva, la città avrebbe accolto gl’intelletti migliori nel campo dell’arte, della scienza, della tecnologia. Sostenuto economicamente e moralmente dalla cognata Olivia Cushing, Andersen si concentrò sul progetto, consapevole però che le sue opere erano prive di valore di mercato e che sarebbero state comprese soltanto in futuro. Da qui forse le molte statue che sembrano lanciarsi in avanti. Al primo piano della palazzina, l’abitazione della famiglia, sobria, elegante ma non anonima. Andersen stesso volle che la villa e le testimonianze che conteneva andassero allo Stato italiano.