QUARTU SANT’ELENA
Posta in pianura,a circa due chilometri dal mare, circondata da un fertile territorio, affacciato sulle acque degli stagni, incorniciato da una catena di pittoresche montagne, Quartu Sant’Elena distante circa dieci chilometri da Cagliari (quattro miglia appunto) ha conservato sino alla prima metà del Novecento, l’aspetto di pigro e sonnolento borgo agricolo con le sue case a corte e le strette vie acciottolate. Ma dagli anni cinquanta del secolo scorso in poi il paese ha registrato notevoli cambiamenti, raddoppiando in breve tempo il numero degli abitanti, tanto che nel 1956 è stata dichiarata “città” e nel corso degli anni successivi ha conosciuto un boom edilizio che l’ha portata ad essere la terza città della Sardegna, le iniziali quattro miglia dal capoluogo si sono notevolmente accorciate e non esiste ormai soluzione di continuità con Cagliari.
Negli ultimi anni sono sorti nuovi e moderni quartieri dove hanno eletto la loro residenza molti cagliaritani, sardi di altri paesi dell’isola, cittadini provenienti dalla penisola, dalla Germania e dall’Africa, una popolazione composita che ha contribuito notevolmente alla crescita culturale della città e nello stesso tempo ha spinto i quartesi a rafforzare la propria identità. Un impegno particolare è stato dedicato alla salvaguardia del centro storico e del suo patrimonio edilizio, rappresentato dalle tipiche case a corte, per lo più ad un piano, abitate da una sola famiglia e caratterizzate dal cortile interno, circondato da un porticato dal tetto spiovente in canne e tegole, sostenuto da pilastri in muratura o in legno di ginepro, sul quale si affacciano le stanze dell’abitazione. Nel secolo scorso Quartu con le sue millecinquecento case campidanesi possedeva il più rilevante patrimonio in terra cruda della Sardegna. Più di un centinaio di queste case sono state fortunatamente risparmiate dalla febbre edilizia degli anni sessanta ed è iniziata un’opera di recupero che ha dato eccellenti risultati, rendendole più funzionali, valorizzandone l’architettura con il ripristino degli antichi portali e l’uso dei materiali originari.
Ma la vera attrattiva di Quartu è rappresentata dalle bellezze naturali che la circondano sia dell’entroterra che del litorale. Le colline che accompagnano la costa sono ricche di una superba vegetazione di macchia mediterranea, dove si alternano ginepri e lentischi, corbezzoli e lecci. Ma non è da meno lo splendido litorale che prosegue per chilometri e chilometri lungo la costa sino ai confini con Villasimius, mille forme e cento colori che si possono ammirare dalla litoranea.
Un tempo mandorleti e oliveti arrivavano sino al mare e sono stati sacrificati per cedere il posto ai villaggi turistici, che fortunatamente non si sono rivelati molto invasivi, dato il numero limitato di costruzioni. Così la zona costiera, caratterizzata dalla varietà del paesaggio, ha mantenuto tutta la sua integrità : dalla lunga e vasta spiaggia del Poetto sino a quella di Geremeas è un susseguirsi di calette e angoli incantevoli, si va dalla sabbia finissima e bianca del Poetto a quella dorata e granulosa di Geremeas, dalla scogliera di granito de Is Mortorius alla spiaggia di ciottoli di Mari Pintau, tutte lambite da un mare cristallino che passa dal verde all’azzurro attraverso mille gradazioni. Dall’alto della collina “Sa Guardia” un antico forte piemontese “Su Forti” domina il Golfo di Quartu e lo Stagno di Molentargius. E’ quest’ultimo un gioiello della natura, una delle zone umide più importanti d’Europa, regno dei fenicotteri, delle garzette, degli aironi cenerini…..sono state censite circa 200 specie di uccelli, con la presenza in alcuni periodi di più di ventimila unità e secondo autorevoli ecologi è uno dei luoghi più ricchi di vita che conosciamo. Ma non è solo l’importanza scientifica a rappresentare un’irresistibile richiamo sui visitatori, in ogni stagione dell’anno è difficile resistere alla suggestione di suoni e di colori esercitata dallo stagno, dove sembra che un’invisibile pittore abbia usato tutte le sfumature di colore, dal rosa all’indaco, dal verde al grigio per dipingere questo angolo di paradiso.
Le amministrazioni che negli ultimi decenni si sono alternate al governo della città hanno preso atto dell’incremento demografico e del cambiamento del tessuto urbano con interventi mirati a valorizzarne le risorse e hanno provveduto ad abbellirla creando giardini e parchi, eleganti quartieri residenziali, una bella passeggiata al mare con palme, fontane e piste ciclabili……raggiungendo lo scopo di renderla gradevolmente vivibile e, imponendo severi vincoli edilizi, hanno impedito di trasformarla in “città dormitorio”,
Custodi delle radici dell’antico villaggio rurale sono rimaste nel centro storico le case campidanesi, alle quali si sono ispirate molte nuove abitazioni, e le raccolte chiese campestri ormai inglobate nella città.
La Nascita del club.
Tra la fondazione del Rotary club di Quartu Sant’Elena e la nascita dell’Innerwheel sono intercorsi sette anni. Impegni familiari e lavorativi ci avevano sempre trattenuto dall’assumere un ulteriore incombenza, finchè non abbiamo ceduto ai ripetuti inviti delle presidenti di turno dell’I.W. del club di Cagliari, debbo dire molto volentieri, attirate dall’idea di fondare un club per conto nostro.
Nel mese di Aprile, precisamente il 9, del 1992 in quattordici amiche ci siamo riunite a casa di Ginetta Corona, moglie dell’allora presidente del Rotary club di Quartu, Emanuele, che si era fatta promotrice dell’iniziativa, dove abbiamo incontrato le amiche del Club InnerWheel di Cagliari, la presidente Mimma Moretti, Micaela Mulas e Ginetta Lepori, che ci hanno parlato diffusamente dell’InnerWheel, invitandoci a fondare un club a Quartu, anche se era superflua per noi alcuna opera di convincimento, ormai avevamo deciso di far parte della grande famiglia dell’InnerWheel.
Il club era nato con quattordici socie fondatrici:
Ginetta Corona,Carla Tocco, Doretta Deplano, Mimma Farina, Rita Pinna, Anna Soffietti, Gesy Trois, Franca Seta, Lilly Siotto, Leyda Angius, Giuliana Crotta, Maria Antonietta Proto, Anna Biddau, Maria Luisa Mamusa. A Ginetta Corona l’incarico di presiedere il Club appena nato.
A ratificare ufficialmente la nascita di un club è la consegna della “Charta” e per il nostro Club è avvenuta il 21 Novembre 1992. Per l’occasione sono giunte la governatrice del Distretto 208 Eugenia Borrello e la Rappresentante al Board Annamaria Veronelli. La cerimonia è stata preceduta dalla benedizione dello stendardo nella piccola chiesa di Sant’Andrea a Flumini di Quartu ed ha avuto luogo nel ristorante “Su Meriagu” , ubicato sul litorale. A sancire l’importanza dell’avvenimento sono intervenuti numerosi ospiti: i presidenti dei Rotary Club di Cagliari, Ettore Angioni e Gianni Cacci, di Quartu, Lucio Seta, il rappresentante del governatore Rotary, Enrico Marcialis, la past governatrice Inner Wheel Micaela Mulas, la presidente del Club I.W. di cagliari, Bibi Pilloni e la past presidente Mimma Moretti, oltre a soci dei club Rotary e Inner Wheel.
Il club Inner Wheel di Cagliari ha offerto un dono altamente significativo: la campana e il Rotary club di Quartu Sant’Elena non è stato da meno donando lo stendardo.
Il punto focale della serata è stata naturalmente la consegna della Charta da parte della governatrice Eugenia Borrello alla presidente Ginetta Corona, che visibilmente emozionata ha esposto le linee programmatiche della futura attività ed ha presentato il direttivo per l’anno 1992-93
:
Presidente Ginetta Corona
Vice presidente Gesy Trois
Segretaria Rita Pinna
Tesoriera Anna Soffietti
Delegate Mimma Farina e Doretta Depilano
Editor Franca Seta
Consigliere Doretta Deplano, Mimma Farina e Maria Antonietta Proto.
Da allora molta acqua è passata, il club ha visto periodi di massima espansione con 24 socie e un periodo di calo diciamo demografico. Oggi siamo in quota sedici, ma questo non ci ha impedito di impegnarci e attuare delle buone iniziative. Nel frattempo abbiamo avuto la soddisfazione di vedere nostre socie far parte dell’esecutivo del Distretto e ricoprire le massime cariche: Doretta Deplano Vicegovernatrice nell’anno 2002-03, Governatrice nell’anno 2005-06, Carla Tocco Segretaria nel 2005-06, Tesoriera nel 2007-08, Vicegovernatrice nel 2008-09 e infine Governatrice nel 2009-10,
Franca Seta Editor nel 2005-06.
Le nostre attività
Il primo anno è stato un anno intenso e sono state gettate le basi per quelle iniziative che si sarebbero ripetute di anno in anno e avrebbero costituito quasi un segno distintivo del club.
Nella suggestiva cornice del teatro delle Saline, un piccolo gioiello in stile Liberty risalente agli anni ’30 è stata rappresentata la commedia dialettale “Non funti contus de furredda”, tratto da “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo, messa in scena dalla compagnia “Su Sessini” di Gergei. E’ stata questa la prima di una fortunata serie di rappresentazioni che si sarebbero replicate negli anni a venire..
Le commedie rappresentate erano tratte dal repertorio di Eduardo De Filippo, di Gilberto Govi, Moliere, Goldoni, Wilder con un magistrale adattamento in dialetto sardo campidanese che assicurava due ore di puro divertimento. Adriana Anedda, regista e autrice dei rifacimenti, è diventata nostra socia onoraria. Le commedie avevano riscosso tale successo di pubblico che dopo tre anni il piccolo teatro delle Saline era diventato insufficiente a contenere il gran numero di spettatori e lo spettacolo era stata spostato al più capiente Teatro Alfieri. Per rendere ancora più godibile la serata, al termine della rappresentazione nel parterre del teatro veniva offerto un ricco buffet agli spettatori e dava loro l’occasione di trattenersi in piacevoli conversazioni, così nel giro di breve tempo era diventato per molti un appuntamento da non mancare.
Un’altra attività che ci ha accompagnato negli anni è stata la partecipazione alla Fiera di Cagliari con l’allestimento di uno stand. Il primo anno ci siamo rivolti alla vendita di libri, di tutti i generi, nuovi e usati, edizioni di lusso ed economiche e per dieci giorni le socie del club si sono improvvisate venditrici alternandosi secondo dei turni prestabiliti. Negli anni successivi i prodotti offerti sono stati i più svariati: vini, articoli da regalo, ceramiche, abbigliamento….
Gli anni sono passati e si è deciso di cambiare genere; abbandonato il filone del teatro dialettale, ci si è rivolti ad un altro genere di spettacolo: l’opera lirica. Ma non dobbiamo pensare a quella tradizionale che tutti conosciamo, stavolta la Traviata andata in scena il 12 Maggio all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari è stata presentata in una nuova forma: narrata da un attore, interpretata nelle tre parti principale da un soprano, un baritono e un tenore, accompagnata dall’esecuzione della Banda comunale di Sinnai.
La traviata di Verdi presentata in questa forma innovativa ha riscosso un grande successo di pubblico, tanto che gli ottocento posti del teatro erano occupati.
Anche la fiera ha fatto il suo tempo e ormai da quattro anni organizziamo una serata che abbiamo intitolato “Tè e cioccolata”. Ma non dobbiamo pensare al solito tè di beneficenza con lotteria di fortuna da anacronistiche dame di carità, anche se la formula può sembrare questa, in realtà la serata si rivela piacevolissima con la presenza di un centinaio di amiche, che possono conversare a loro piacimento, ascoltare la musica di un piano bar, gustare un variato buffet e partecipare ad una lotteria con ricchi premi. Grazie al nostro tè e cioccolata abbiamo potuto realizzare una condotta d’acqua in una missione del Kenia.
La raccolta di fondi non è stata l’unica rilevante attività, anche l’allestimento di mostre di valore culturale è rientrato fra i nostri progetti: la Mostra dei presepi realizzata dal 4 al 13 novembre 1995, in collaborazione con l’I.W. di Cagliari, nella Sala Figari della Fiera Campionaria ha registrato una grande affluenza di visitatori. Trentatre antichi presepi sono arrivati da Napoli, grazie alla disponibilità della sezione napoletana degli Amici del presepio, e altrettanti sono stati prestati da artigiani e privati. Un evento significativo alla cui inaugurazione è intervenuto il Presidente della Regione sarda, Federico Palomba.
Dal 3 al 13 Dicembre del 2000 è stata allestita a Quartu in un’antica casa campidanese, perfettamente restaurata, una Mostra della ceramica artistica che ha visto la partecipazione di artisti, scultori e artigiani sardi. Una notevole varietà di manufatti ha caratterizzato la mostra: dai prodotti artigianali tipici , usati nella vita quotidiana, come la brocca per l’acqua, la borraccia dei contadini, scivelle e conconi, a più elaborati oggetti artistici , pezzi unici ispirati a forme antiche e realizzati con stili contemporanei.
Infine l’ultima in ordine di tempo, realizzata dal 25 Aprile al 4 Maggio 2008 nella sala della Cittadella dei Musei di Cagliari e dedicata ai costumi e gioielli della Sardegna, intitolata
“Bistiris e prendas”, è stata una rassegna dei più significativi costumi della Sardegna, da quello usato nella quotidianità a quello di gala, frutto di una certosina ricerca, particolarmente ardua se si pensa che i proprietari di antichi costumi sono gelosissimi di questi e restii a cederli in prestito. Nelle teche si potevano ammirare esemplari in oro, argento, ferro battuto, dei gioielli tipici dell’oreficeria sarda, opera di un artigiano collezionista. Bruno Busonera, che ha dedicato tutta la sua perizia alla riproduzione di antichi gioielli.