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Visita alla Fondazione Bisazza

Club Vicenza "Luogo splendido che mescola architettura, design, arte e mosaico." Si, ma il genius loci è l’homo faber: tutto qui ci parla della prodigiosa abilità di artigiani sapienti nel tradurre materiali preziosi, sabbie e vetri in fantasmagoriche creazioni rendendo l’idea di designer ispirati in concrete realizzazioni di una atmosfera magica e sorprendente, Niente è banale in queste stanze ed è inutile cercare di carpire una qualche parvenza di normale visione della realtà. Tutto è trasfigurato anche l’auto funzionante rivestita di un candido mosaico. Qui tutto è surreale prezioso sorprendente, non ti si chiede che ti piaccia o no ti abbacina di luci ti rimbomba negli occhi e nel cervello. Va bene, ma la guida appassionata e preziosa dell’architetto designer Carlo Dal Bianco … non ci lascia con gli -ohhh- di sterile meraviglia, ci porta sul file rouge che collega quelle sale progettate dalla sua maestria e ingegno: lì ogni angolo sa di fabbrica, non di azienda non di fondazione: quella viene dopo. Non ci lascia dimenticare i camion che passavano dove ora fa bella mostra di se il mosaico blu di il salone dove erano accatastate le sabbie per la lavorazione del vetro, l’alto forno dove era posizionato il crogiolo per l’oro. Ecco che dietro le pareti bianchissime e alle istallazioni posso dire metafisiche?- si apre una porticina e si scoprono i silos, le condutture di acciaio i muletti, uno dei cortili dove semplicemente si lavora.