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Visita al Magazzino del Vento

Un cielo grigio, una bora sostenuta con raffiche oltre 120 km/h ed una temperatura di poco sopra lo zero sono il quadro meteorologico che ha accompagnato un gruppo di socie temerarie alla visita del Magazzino del Vento, ovvero il Museo della Bora. Si tratta di un Laboratorio, dall’aspetto un po’ caotico che aiuta il visitatore e conoscere e prendere confidenza con questo vento secco e freddo che soffia in direzione Est-Nord-Est e che fa parte della vita dei triestini. Il Museo è stato fondato nel 2004 e raccoglie testimonianze e curiosità della Bora nella nostra città. Oltre ai barattoli contenenti i vari venti provenienti da tutte le parti del molto, sono a disposizione del visitatore libri, foto scattate in perturbati momenti meteorologici del secolo scorso, quadri, articoli di giornali, manifesti con i versi di poeti e scrittori locali ed oggetti che molti di noi ricordano come le “corde della Bora” a cui ci si aggrappava nei momenti di forti raffiche per non cadere a terra. Tra gli oggetti personali sono esposti un ferro da stiro e dei pesi che le persone, prima di uscire di casa, mettevano nelle tasche, come zavorra, per non volare a terra. Ci sono pure le finestre a doppi vetri con i versi che Stendhal ha composto durante un suo soggiorno a Trieste, in una giornata di forte Bora. Non mancano i preziosi apparecchi del prof. Silvio Polli, insigne studioso di meteorologia, la rosa dei venti e da ultimo uno dei più celebri identificatori di aria in movimento che è la girandola che abbellisce balconi e giardini. Una visita che tutti i visitatori ci invidieranno anche per il contesto ambientale che ci ha accompagnato. Un grazie al dott. Lombardi che ci ha mirabilmente spiegato tutti i segreti di questo vento del quale ormai non possiamo farne a meno.