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“Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”

27 settembre, abbiamo accolto l’invito del Club I.W. di Verona e ci siamo recate al Palazzo della Gran Guardia per ammirare la mostra “ Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”, la prima mostra che Verona ha dedicato al suo grande artista d’epoca rinascimentale. Abbiamo avuto la fortuna, grazie alle amiche di Verona, di avere come guida la dottoressa Antonella Arzone, curatore responsabile delle collezioni del Museo di Castelvecchio. Credo sia stato il massimo che avremmo potuto desiderare. Giovan Francesco Caroto nacque nel 1480 e fu attivo nella prima metà del 1500 quando a Verona erano presenti anche altri grandi artisti quali Francesco Morone per la pittura e Michele Sanmicheli per l’architettura. Lavorò anche a Mantova alla corte dei Gonzaga, a Milano al servizio di Antonio Maria Visconti e soprattutto a Casale Monferrato alla corte del Marchese Guglielmo IX Paleologo. Uomo intelligente e colto, si interessò anche di scienze. Ricordiamo che la sua famiglia gestiva una Spezieria in Piazza delle Erbe. Si cimentò con successo nel disegno naturalistico, nella medaglistica e nella miniatura. Terminata l’interessante visita, un viaggio nell’arte del Rinascimento veronese tra Caroto e gli altri grandi maestri del periodo, non poteva mancare una passeggiata sul vicino Liston, occasione per un aperitivo in compagnia godendo di una vista dell’Arena incorniciata da un cielo reso rosso da un magnifico tramonto.