Visita al Polo Beato Pellegrino di Padova
l'Inner Wheel Club di Padova Sibilla De Cetto ha visitato il centro universitario 'Beato Pellegrino' della città, su iniziativa della Presidente Maria Pia Dalla Nora. La Direttrice della biblioteca, Dottoressa Luisa Buson, ci ha accompagnate nella visita, descrivendo le varie fasi storiche della zona dove ora si trova il centro, e l'importanza che il centro ha acquisito dal momento della sua nascita, nel 2019. Il complesso Beato pellegrino si innesta sui resti dell'ospedale geriatrico di Padova, dismesso nel 1992, grazie al progetto di Ruben Verdi. Dal 500, nella storia padovana, la zona era sempre stata dedicata alla 'cura', in quanto inserita in un contesto malfamato della città. Durante i lavori di ristrutturazione, sono stati identificati strati storici del sottoterra risalenti fino ad epoche romane tardo imperiali, poi alto medioevali, e inoltre uno strato corrispondente ad epoche più recenti ha rinvenuto una fornace per masserizie che erano servite per la costruzione delle mura veneziane. Nella zona era sorto un monastero e una benefattrice, poi beata, suor Elisabetta Vendramini (1790-1860), si era occupata di accogliere, educare e curare i giovani e, in particolare, le giovani. Il complesso era dedicato al 'Beato Pellegrino', tal Antonio Manzoni, famoso per la sua opera di carità per tutto l'arco della breve vita (1237-1256), e a Padova venerato fino all'800. Le amiche del club hanno così ripercorso la storia della zona e lo sviluppo della nuova realtà, che hanno visitato attraversando le aule studio con pavimenti di legno, travi a vista e muri trasparenti. Locali 'open space' che si affacciano su chiostri ristrutturati e silenziosi, dove i giovani possono godersi un momento di intervallo dallo studio. La biblioteca ha il servizio 'Galileo Discovery' per trovare libri/riviste di tutti i cataloghi della città, compresi quelli religiosi. Si può frequentare a qualsiasi età, per cercare un momento di 'cura dello spirito', ed è aperta fino alle 10 la sera.