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La doppia vita di Raffaello è nel doppio ritratto

In occasione dell’Inner Wheel Day, il Club Salò e Desenzano, che ringraziamo vivamente, si è fatto promotore di questa giornata. Una bella opportunità formativa con la relatrice prof.ssa Romanella Bistoni che ci ha intrattenuto, con la sua consueta bravura ed eccellente capacità comunicativa, in un percorso di apprendimento e conoscenza su Raffaello Sanzio “il Divin pittore”. Un talento straordinario che fece di questo artista uno tra i più grandi geni del Rinascimento e dell'intera storia dell'arte. Fu grazie al padre, capace in pochi anni di formarlo nella sua bottega, che Raffaello apprese le nozioni di base delle tecniche artistiche. In lui confluirono l'eleganza, la luce oltre che l'armoniosa bellezza e la dolcezza delle forme del Perugino, uno dei suoi maestri, della cui prestigiosa bottega ne fece parte. La relatrice, con precisione, ha ricordato come in mancanza di documenti dobbiamo risalire alla “Vita del Vasari”, pittore, architetto ed eccelso storiografo dell’epoca, il quale inizia in modo molto rassicurante, e tale da sembrare garantire un modello di vita in tutto coerente con l'opera, differenziando il grande artista dalla immagine già stereotipata dell'artista originale e irregolare, come nell'arte, nella vita. Doppio ritratto, doppia vita. Ma l'impresa artistica è così grande che è parso sempre inopportuno dare spazio, altro che marginale, alla narrazione delle sue debolezze umane. Il suo corpo, come richiesto dallo stesso Raffaello, fu sepolto nel Pantheon ed è Pietro Brembo, amico affiatatissimo, a comporre il suo epitaffio poi inciso sulla tomba. Insieme abbiamo partecipato al piacere dell’arte e alla gioia di riflessioni guidate dalla Professoressa Romanella, che ringraziamo di cuore per la sua disponibilità e speriamo di averla ancora tra di noi per scoprire altri meravigliosi tesori artistici.