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Il Club IIW Torino Europea C.A.R.F. partecipa al Forum “Fermiamo la dispersione scolastica. Aiutiamo a non abbandonare la Scuola”

Sabato 5 novembre, via ZOOM, un gruppo di socie del nostro Club ha seguito il Forum organizzato dal Consiglio Nazionale Inner Wheel Italia che ha avuto più di 391 partecipanti. La Presidente Nazionale Angela Azara Imbesi ha sottolineato la gravità del problema dell’abbandono scolastico nel nostro Paese e l’impegno dell’Inner Wheel per cercare di offrire a tutti i giovani la possibilità di costruire la propria esistenza. Il Dottor Pisano, primo esperto, psicologo e Referente Cybercrime della Regione Sardegna, ha focalizzato la sua attenzione sul mondo dei social che diventano spesso il rifugio dei giovani in difficoltà che, incapaci di realizzarsi nella scuola, attraverso giochi, contatti, o serie televisive vedono proporre comportamenti devianti come normalità. Si nutrono così di una subcultura digitale, caratterizzata da violenza, scorrettezze verbali e comportamentali che li pongono al di fuori della normalità. Il professor Guido Lazzarini, dell’Università di Torino, ha proposto una ricerca sui fattori della dispersione scolastica e alcune modalità di intervento. Secondo i dati ISTAT solo nel 2021 il13% degli allievi in età dell’obbligo ha abbandonato la scuola e impressiona il dato complessivo dei giovani NEET, senza formazione e senza lavoro, che raggiunge la quota di 2 milioni e 400 mila. Spesso sarebbe necessario un percorso quasi individuale, un tutor presente in ogni distretto scolastico. A conclusione la dottoressa Laura Donà, Dirigente Tecnico del MIUR del Veneto, partendo dai dati preoccupanti dei test INVALSI effettuate nelle scuole italiane, ha sottolineato come sia necessario un grande rinnovamento nella scuola, nel reclutamento degli insegnanti, contemporaneamente nell’immagine sociale della scuola e nel ruolo significativo che deve esse riconosciuto agli sforzi di chi si impegna nel compito di formare i giovani per questo sarebbe auspicabile un sostegno di contributi, anche di privati o di associazioni come la nostra, che aiutino la scuola a cambiar