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Visita alla mostra “Milano anni ’60. Da Lucio Fontana a Piero Manzoni da Enrico Baj a Bruno Munari.”

A chiusura del ciclo espositivo “Percorsi nel Novecento” promosso, a Palazzo delle Paure da ViDi Cultural, in collaborazione con il Comune di Lecco, ci siamo ritrovate per visitare la mostra “Milano anni ’60. Da Lucio Fontana a Piero Manzoni da Enrico Baj a Bruno Munari.” Guidate da Simona Bartolena, curatrice della rassegna, abbiamo esplorato opere di artisti promotori di una stagione creativa irripetibile. Il percorso espositivo mette in risalto i rivoluzionari linguaggi espressivi che hanno caratterizzato l'arte degli anni sessanta portando Milano a divenire cuore pulsante della cultura italiana e ad acquisire un ruolo dominante in quella internazionale. Nel vibrante decennio del boom economico, periodo di grande fermento sociale, nascono correnti artistiche, tra cui lo Spazialismo di Fontana, il Nucleare di Baj, il Movimento di Arte Concreta di Munari e quella non etichettabile di Manzoni che determinano un significativo mutamento del pensiero creativo. Nella ricerca di idee più adeguate all’epoca, spinti dall’esigenza di aderire alla vita reale nel suo trascorrere, gli artisti caratterizzano le loro opere con espressioni di rottura, dando vita a scene pittoriche concettuali, maggiormente spinte sulla percezione e minimali nel tratto. Scelte innovative, alcune inedite, come il taglio nella tela di Fontana, metaforicamente teso ad abbandonare il piano per continuare nello spazio, così come quelle provocatorie di Manzoni con le scatole “Merda di Artista” o dei pittori nucleari che, facendo riferimento alla brutalità dell’era atomica, propongono opere in cui la materia supera la staticità per apparire dinamica. Il percorso espositivo chiude con un’acquaforte di Baj che ritrae il funerale dell’anarchico Pinelli e un dipinto, simbolo della lotta armata, di Fernando De Filippi intitolato “L’utopia del conflitto” per volgere uno sguardo al decennio successivo.