2012 / 2013


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IW Treviso - Serata del 15. 05.2015, Relatrice: Avvocato Franca Contini

La Presidente Olga Patrese, dopo aver rivolto il saluto alle socie intervenute numerose ed agli ospiti, tra cui il Prof. Sandro Perolo, Governatore del Rotary Distretto 2060, con Signora Renata, e il Governatore nominato 2014-2015, ing. Ezio Lanteri, con Signora Alessandra, ha richiamato gli ideali che accomunano i due sodalizi, pur sempre improntati ad obiettivi di amicizia e di comprensione internazionale ed alla realizzazione e condivisione di service umanitari e culturali. Presenta poi l’Avv. Franca Contini, già Presidente della sezione provinciale di Bologna dell’E.N.S. (Ente Nazionale Sordi), che ci apre il suo grande cuore con il racconto della sua vita da sorda fin dalla nascita, individuandone due distinti periodi: un primo periodo - che va dalla tenera età di 18 mesi, allorché venne adottata da una famiglia pugliese, e fino a quasi vent’anni - durante il quale impiegava la maggior parte dei giorni a studiare, in questo supportata soprattutto dalla mamma (ricordata come un “gendarme”), che le imponeva ritmi di studio frenetici, perché imparasse a parlare; un secondo, successivo, quando decise di uscire dal sicuro ma anche statico ambiente familiare per andare a studiare lontano, conseguendo presso l’Università di Teramo la laurea in Giurisprudenza, con il massimo dei voti. La conoscenza di altri sordi e la possibilità di confronto la convinsero che il sordo vive lontano dagli schemi normali, quasi segregato, anche per pregiudizi ambientali, sociali e culturali. Egli, dunque, vive un doppio silenzio: il primo che gli viene dalla menomazione sensoriale; il secondo, che si crea attorno a lui e che risulta difficile da riempire per il fatto stesso che il mondo esterno, con cui interagisce, non recepisce le sue esigenze e gli impedisce di sperimentare tutti i modelli di comunicazione. Dal suo racconto è parsa evidente l’esigenza che la comunità offra al sordo le stesse opportunità date agli udenti, in modo da consentirgli di integrarsi con le altre risorse umane attraverso scelte di vita libere che lo aiutino ad uscire dal buio del silenzio in cui vive per esprimere tutte le sue potenzialità e trasformare la sua menomazione fisica in un ”capolavoro di vita”. L’uditorio, attento come non mai, ha ascoltato rapito il racconto di questa straordinaria donna, che ha trasmesso il messaggio di come si possa creare armonia tra chi non sente e chi sente. Ed in questo, c’è la sua” arte di vivere” di donna, tema che, nei vari aspetti, è stato leit motiv del programma della Presidente.