2012 / 2013


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IW Padova Sibilla De Cetto - Visita a Palazzo del Bo

Il 17 maggio, ci incontriamo nel cortile del Palazzo del Bo, l’antica sede dell’università di Padova, per una visita all’importante luogo, ricco di testimonianze di una gloriosa tradizione. Guida il nutrito ed interessato gruppo la dottoressa Elda Omari, archeologa, grande conoscitrice della storia della città. Il Palazzo fu sede di una delle più antiche Università, fondata nel lontano 1222 da studenti patavini provenienti da Bologna, il primo ateneo, cui fu seconda, appunto, Padova. L’antico nucleo fu dapprima nella casa Papafava, donata dal Signore da Carrara agli studenti perché fosse sede le loro ricerche. Nel 1542, la Serenissima disponeva che venisse costruita una sede centrale in cui si studiassero legge ed arte. Pur avendo subito nei secoli numerosi rimaneggiamenti ed aggiunte, l’edificio conserva importantissime testimonianze di quel tempo, come il bel cortile a doppio loggiato opera del Moroni, ad imitazione dei ginnasi classici, così come li aveva tramandati Vitruvio, decorato da antichi stemmi che ricordano importanti studenti, patavini e non, o cancellieri che ogni sei mesi erano scelti come aiutanti del Rettore. Una studentessa, in particolare, è ricordata con un simulacro marmoreo: Elena Cornaro Piscopia, prima donna in assoluto a laurearsi in filosofia nel 1678. Sull’atrio del piano superiore si affacciano il Rettorato e le aule, che hanno accolto fino a noi miriadi di studenti nel giorno della laurea per la discussione della tesi. La monumentale Aula Magna o Sala dei Quaranta, con i suoi ritratti, stemmi e stucchi conserva ancora la cattedra dalla quale insegnò Galileo Galilei, tra gli importanti docenti che si avvicendarono nel tempo. Altro vero gioiello è il primo teatro anatomico fisso, costruito dal D’Acquapendente alla fine del 500, benchè gli esami autoptici fossero severamente vietati: un’ellisse a sei livelli, in grado di contenere fino a trecento studenti…certamente un gran numero per quell’ epoca, ma l’Università era già di grande richiamo per il suo prestigio anche al di fuori delle nostro territorio. Il Palazzo, come lo vediamo oggi, fu curato negli anni ’40 dal Rettore Carlo Anti che affidò a Gio’ Ponti l’ideazione degli interni decorati da un’alternanza di famosi nomi della pittura italiana. Lasciando la parte antica usciamo dal portone moderno soffermandoci ad ammirare le pitture dello scalone che rappresentano l’elevazione della mente al sapere e la statua di Palinuro, opera di Arturo Martini. Quasi tutte noi, un tempo giovani studentesse, abbiamo percorso molte volte il loggiato e frequentato le aule….. oggi, però, le abbiamo visitate molto più spensieratamente, libere da patemi di studi ed esami.