2011 / 2012


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IW Piazza Armerina - Un giorno in amicizia

Come è ormai consuetudine, anche quest'anno il Club Inner Wheel di Piazza Armerina ha organizzato una gita sociale, scegliendo come itinerario l'Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina nel parco dei Monti Sicani, a 986 metri sul livello del mare, a 4 km da Santo Stefano Quisquina, nel cuore di un fitto bosco di latifoglie e successivamente San Biagio Platani, sempre nell'agrigentino, dove sono allestiti gli Archi di Pasqua. Prima tappa l'Eremo: dove abbiamo visitato la grotta in cui Santa Rosalia, scappata da Palermo poiché il padre, il conte Sinibaldo, voleva darla in moglie ad un principe, si era rifugiata dedicandosi alla preghiera e all’ascetismo per circa dodici anni dal 1150 al 1162. La presenza della Santa in questo anfratto è testimoniata da un’epigrafe in latino arcaico su una parete dello stesso. Dopo la Grotta, ci siamo recati al Convento dove abbiamo seguito un percorso guidato attraverso gli ambienti conventuali: il frantoio, la dispensa, le latrine, le cellette dei frati, la cucina, il refettorio, la stanza del principe di Ventimiglia e la legnaia. La visita è proseguita nel Santuario costruito a fine 1600, in stile barocco, per completarsi nella cripta a cui si accede attraverso una botola posta di fronte all’altare, in cui venivano mummificati i cadaveri dei frati, per poi essere riposti nelle nicchie scavate nelle pareti. Abbiamo quindi proseguito per Cammarata e raggiunto l’agriturismo “i Filici”, dove si è pranzato e nel pomeriggio ci siamo recati a San Biagio Platani, seconda meta della nostra gita. In questo paesino abbiamo ammirato gli "Archi di Pasqua” o “Archi di Primavera”, una suggestiva manifestazione, unica nel suo genere, che non ha confronti in nessun altro centro della Sicilia e conosciuta anche all’estero. Questa tradizione nasce nel 1700, come ci informa la nostra guida, dal culto della Madonna e di Cristo e sta a significare il trionfo della vita sulla morte. Due confraternite locali , “La Signurara” e “ La Madunnara”, iniziano a lavorare alacremente nei loro laboratori, due mesi prima della Pasqua, per preparare gli Archi, che vengono allestiti la sera del sabato santo, affinchè la mattina di Pasqua,sotto gli stessi possa avvenire l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna. La particolarità di questi Archi sta nel fatto che sono costituiti da materiale rigorosamente naturale e dal significato simbolico, la struttura è fatta di canne e vimini e sono addobbati con ciambelle di pane , pasta, cereali, datteri, alloro, rosmarino,. Nascono così veri e propri capolavori: dipinti e sculture a mosaico che riproducono figure di santi o di personaggi locali e ancora angeli, uccelli, fiori e frutti, cupole, campanili e lampadari, le cosiddette nimpe. Dopo la passeggiata sotto gli Archi, abbiamo visitato il museo in cui sono conservati i pezzi più significativi delle passate manifestazioni, la Chiesa Madre del Paese e per concludere un laboratorio di maioliche locali. All’arricchimento culturale si è aggiunto, come sempre, il piacere dello stare insieme e la condivisione di interessi comuni.