2005 / 2006


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IW Peschiera e del Garda Veronese - Preparazione alla Pasqua con Don Edoardo

Ci siamo trovate a casa di Chiarastella più numerose del solito, per la presenza di amiche di altri Club. Forse perché l'appuntamento era importante, almeno per chi crede e sente e vive i momenti più sacri della nostra fede. Don Edoardo ha esordito ricordando che la Pasqua è una pagina di libertà, ovvero di liberazione. Pasqua significa passaggio, dalla schiavitù alla libertà, che per noi viene da Cristo che ci ha liberati dal peccato, perché chi ama il peccato o vive nel peccato, è schiavo. Per gli antichi popoli nomadi, prima del 1250 A. C. , la Pasqua era il passaggio dai pascoli invernali a quelli estivi, con l'uccisione di un agnello per propiziarsi gli dei. Poi a Mosè si svelò sul Sinai Javè (colui che è) e da allora gli Ebrei ripetono il memoriale della partenza con l'agnello sgozzato e la cena rituale. Il giovedì santo, gli Ebrei ripetono da sempre una lunga cena rituale che anche Gesù faceva a sua volta, tranne nell'ultima cena, quando introdusse il nuovo rito della Comunione, dell'Eucaristia, anticipando il Sacrificio della Croce. Anche per la religione islamica vi è una cerimonia pasquale che ricorda il sacrificio di Isacco da parte del padre Abramo. Il ragazzo però non fu ucciso, ma Dio mandò un agnello al suo posto. Anche gli islamici riconoscono la loro discendenza da Abramo, che ebbe un figlio Ismaele, dalla schiava Agar, perché la moglie Sara era sterile. Da Ismaele deriva il popolo arabo nomade, da Isacco, figlio di Abramo e Sara, deriva invece il popolo ebraico. Dopo alcuni approfondimenti più strettamente teologici, ci siamo lasciate scambiandoci gli auguri di una Buona Pasqua.