2005 / 2006


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IW Peschiera e del Garda Veronese - Il patrimonio artistico della sponda orientale del lago di Garda

Il dott. Fabrizio Pietropoli della Sovrintendenza ai beni artistici di Verona, ha gentilmente accettato di parlarci delle chiese ed opere minori, spesso sconosciute, della sponda orientale del lago di Garda. La Sovrintendenza di Verona ha schedato tutte le chiese artistiche della sponda veronese, ci ha spiegato il dott. Pietropoli, molte sono di proprietà privata e perciò non visitabili senza permesso. L'elenco è veramente molto lungo, dalla chiesa di San Vito Cortelline, un romanico semplice su resti alto medioevale, alla pieve di Santa Maria di Cisano del XII secolo con parti dell'VII secolo, alla chiesa di San Giorgio di Valpolicella con un ciborio che risale al 712 D. C. in età longobarda. Ci ha parlato poi della bellissima chiesa di San Severo di Bardolino che risale al XII secolo, ma nel fondo dell'abside, durante i lavori di restauro, è stata scoperta una cripta con archetti e decorazioni dell'VIII secolo. Gli affreschi che la ornano, di età romanica, hanno anche ricordi bizantini, ma sulla parete destra vi è un ciclo sull'Apocalisse molto più dinamico ed espressivo che risente della pittura austriaca del XII secolo. Segue nel racconto la chiesetta di San Zeno di Bardolino di età Carolingia che dipendeva dall'Abbazia di San Zeno di Verona. La chiesa è molto piccola, con volta centrale a botte, volte a crociera ed una spinta verso l'alto molto evidente. La pala dell'altare è del 1600 e rappresenta San Zeno. Durante i lavori di restauro del 1960, sono state recuperate alcune pitture medioevali di scuola veronese. Ha ricordato poi: la bellissima chiesa di San Floriano che ha una facciata che imita quella di San Zeno di Verona, la chiesa di San Nicolò di Lazise che presenta all'esterno un piccolo volto con una deliziosa Madonna bizantina, la chiesa di Campo di Brenzone con affreschi ben conservati della prima metà del 1300 e la chiesa del cimitero di Torri con pitture e riquadri votivi che ricoprono quasi tutte le pareti. Il racconto si ferma qui anche se ci sarebbero molte altre cose da ricordare, ci dice il nostro oratore, ma il tempo è tiranno. Ci accoglie poi Rita nel suo meraviglioso piano nobile per una merenda ed una chiacchiera fra amici.