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Le fake news, etica del giornalista e democrazia

Ad aprire i lavori sulla tavola rotonda “ Fake news, etica del giornalismo e democrazia” è stata la dottoressa Patrizia Monterosso direttore generale della fondazione Federico II, che ha ospitato il 23 novembre i club Inner Wheel Palermo Igea e Palermo centro alla sala gialla del Palazzo reale. Dopo i saluti delle due Presidenti prende la parola il dottor Giovanni Pepi affermando subito che le notizie false ci sono sempre state: dalla falsa donazione di Costantino alla guerra del golfo del 2002. Oggi, la fake news ha principalmente lo scopo di calpestare la dignità degli avversari politici, o addirittura di sovvertire un sistema politico e con l’uso sempre più massiccio dei social, la strategia di manipolazione e la diffusione di notizie false è più veloce e raggiunge milioni di uomini. Il 71% degli Italiani usa internet, i social assecondano un protagonismo dilagante: infatti chiunque può pubblicare ciò che vuole. Attraverso internet si può sapere tutto e il contrario di tutto, la disinformazione è pari all’informazione, quindi davanti ad ogni notizia siamo costretti a chiederci se è vera. Il professore Di Chiara ha affermato che Il concetto di verità negli ultimi sessant’anni è plurale, ma quale diritto dovrebbe poter praticare una ”bollinatura” pubblica della verità? Pensare di creare un’autority pubblica indipendente è un’idea che contiene il rischio di censura insensata:Non può essere fatta una norma, sarebbe diritto invasivo e borioso”. Il sociologo Nino La Spina, dopo aver ripreso alcuni concetti espressi dai precedenti relatori, ha sostenuto che le fake news per errore o per scelta, dei giornalisti non dovrebbero esserci perché per deontologia . La scuola dovrebbe abituare gli alunni all’uso del metodo scientifico di modo che ognuno può farsi una propria idea. Dopo aver ringraziato i relatori, gli ospiti e le socie si sono recate nelle sale del Duca di Montalto dove hanno potuto ammirare la mostra dedicata a Santa Rosalia e hanno gustato dei dolci tipici