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”La cosmesi all’epoca degli Egizi” per il Club IW Torino Europea C.A.R.F.

Nelle sale del Circolo Ufficiali, il club al completo e numerosi ospiti hanno ascoltato la dotta relazione del dottor Furno sull’antico Egitto e la cosmesi. Tutti siamo sempre stati colpiti dal fascino delle statue e delle immagini con cui gli antichi Egizi sono giunti ai nostri tempi, uno stato di cristallizzata bellezza, immune da vecchiaia e decadimento. Il nostro relatore, medico, scienziato e egittologo, ci ha presentato con riferimenti precisi a papiri ed immagini presenti nei musei, la loro ricca dotazione di cosmetici, spesso contenuti dentro meravigliosi e raffinati beauty case, che custodivano lo specchio in metallo lucidato, i vasetti, i balsamari e i cucchiai per le creme, le pinzette per depilarsi le sopracciglia e i bastoncini per il trucco, presenti nei nostri musei. L’uso di questi prodotti è attestato nel paese fin dai tempi più antichi: la cosmesi, nata come fenomeno religioso e passata nell’uso dei comuni mortali, era spesso associata alla medicina e alla magia, e gli storici ci hanno tramandato la descrizione precisa dei prodotti più diffusi. Tra le moltissime specie di prodotti naturali utilizzati, particolarmente apprezzati per uso cosmetico erano quelli oleosi e resinosi ricavati da alcuni tipi di palma, e quelli intensamente profumati come l’incenso, la mirra, il cinnamomo, il ginepro e il coriandolo. Per le classi povere c’era invece l’olio di ricino, che, come racconta Erodoto, era usato per le lampade e per ungere il corpo ed emetteva “un odore nauseabondo”. Nella vita di tutti i giorni la cura del corpo era fondamentale: in una popolazione che non superava un livello medio di vita di quarant’anni, si cercava a tutti i costi di combattere la vecchiaia e mantenere il fisico in forma e in buona salute. Nel clima torrido e assolato dell’Egitto ci si ungeva la pelle per evitare rughe, screpolature o dolorose scottature. Questa pratica non era limitata alla sola classe